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"Ero sazio di tristezza e mi ritrovavo anoressico di felicità". Perché la tristezza come un cancro cresce insieme al protagonista? Vincenzo partendo da un'infantile inconsapevolezza, nel tentativo di disertare l'inferno di casa sua, finisce per ritrovarlo nel mondo corrotto degli adulti e nell'avvilimento di una gioventù ai margini, che egli scruta dall'interno con occhi bendati. Ormai alla deriva di una banalità intellettuale, privo di qualsiasi punto di riferimento, mentre assapora la più profonda solitudine interiore, fa un incontro cruciale che spezza la storia...