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La vita di padre Francesco Saverio Brunani da Fiorenzuola, cappuccino, ha percorso tutto l'Ottocento dai moti aurorali dell'Unità Italiana del '31 al crepuscolo del '70. Soprattutto fu partecipe di quegli anni, 1859-1866, brevi, ma intensi, in cui pareva possibile ogni cosa, in cui i miracoli parevano sortire dalla buona volontà degli uomini per quella rara, quasi impossibile concordanza di propositi tra popolo e classi dirigenti, che realizza appunto le grandi e durature trasformazioni epocali della società. La biografia del cappuccino riflette questa trasformazione epocale della società nella quale crede, ma nel dilacerante conflitto tra una profonda vocazione religiosa ed una cosciente comprensione civile. Conflitto interiore tanto più difficile da risolvere per il candore con cui vive entrambe le professioni, religiosa e civile, per cui si acqueta nella rinuncia, abbandonandosi all'obbedienza con l'esclusiva dedicazione di se alla vita monastica: "Tutto che la mia mente non mi persuadesse di aver errato". Una biografia esemplare e paradigmatica per tutti i religiosi che vissero quel quinquennio, credendo possibile di coniugare fede ed amore di patria, carità cristiana e virtù civili, l'integralità di essere buon cattolico e buon cittadino.