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Nell'arco della sua lunga carriera, Eli Nachum, commissario della polizia di Tel Aviv, ha visto di tutto: assassini, stupri, violenze. Gli è passata tra le mani una quantità tale di crimini da non scorgere altro che malvagità nel mondo. Eppure l'aria afflitta di Adi Reghev, quella donna-bambina che di punto in bianco ha perso la gioia di vivere, lo ha toccato profondamente. Rientrava da una serata con le amiche quando il violentatore l'ha sorpresa a pochi passi da casa sua. Ora passa il tempo seduta in silenzio, assorta, a guardarsi le mani posate sulle ginocchia e a piangere. Quando si è trovato dinanzi Ziv Nevo, il tipo dalla fedina penale tutt'altro che immacolata che la ragazza ha riconosciuto come il suo aggressore, Eli Nachum non ha perciò esitato a infliggergli il più crudele dei trattamenti. Ha ordinato di portarlo in una stanza chiusa. Senza finestre. Senza nemmeno un alito di vento dall'esterno. Col condizionatore opportunamente spento. Ed è entrato solo quando Ziv ha cominciato a sudare copiosamente e a chiedersi se il sudore e la puzza nauseabonda erano effetto del caldo o della paura. Thriller "forte, cattivo, senza compromessi" (Yediot Achronot) che scompone la verità e la moltiplica in un'imprevedibile sequela di rivelazioni e colpi di scena in cui vittime e presunti colpevoli mentono per paura di sé e degli altri, "L'interrogatorio" narra di un duello spietato tra due figure, investigatore e sospettato, soltanto in apparenza opposte e ostili.