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L'uomo ha sempre modellato il territorio nella sua dimensione geografica dal paesaggio agricolo, alla città, al verde dei parchi pubblici dell'800. Dal club di Roma del 1960 in poi, si impone la sostenibilità come strategia contro l'inquinamento e il consumo dei territori. Ora si deve progettare il territorio a consumo zero. La dimensione geografica è quella su cui si deve intervenire con una arte geografica che utilizzi segni compressi di materiali formali offerti dalla natura e i segni del costruito. "Metamorfosi, Q d. A." in questo numero coglie alcuni momenti di questa dimensione progettuale, tutte occasioni per riproporre il metamorfismo come legame delle varie scale.