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I contributi raccolti in questo volume hanno un duplice obiettivo. Da una parte si tratta di ricostruire la rete concettuale e il metodo sottesi alla proposta teorica di M. M. Olivetti, un intellettuale che si è confrontato con le linee di pensiero più feconde e influenti del Novecento: la fenomenologia, con le sue nervature antropologiche; la ripresa dell'istanza trascendentale a valle del linguistic turn; la teoria della società e la sociologia configuratasi come sociologia del sapere e insieme come sociologia della religione; l'opera di Levinas come pietra di paragone di ogni tentativo di costituire la soggettività come soggezione. Dall'altra si vuole rendere conto della convinzione che Olivetti ha vissuto come una vera e propria vocazione: la filosofia della religione non è stata per lui una fra le tante filosofie seconde, ma la prospettiva privilegiata per dipanare l'intera vicenda del moderno e della filosofia.