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Il volume nasce da un percorso di progettazione partecipata condotto da una rete provinciale di scuole di ogni ordine e grado, le quali hanno scelto di assumersi la responsabilità di esercitare un ruolo attivo nel fronteggiamento dei problemi educativi posti dalla società postmoderna e globalizzata. L'educazione interculturale si prospetta dunque come la risposta più avanzata rispetto alle modificazioni sociali nazionali, europee e mondiali e alla conseguente domanda di istruzione e formazione di ogni persona e della collettività. Essa non è la risposta a un'emergenza legata ai fenomeni migratori, quanto semmai l'occasione di promuovere una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio, l'accettazione produttiva delle diversità come valori e opportunità di crescita democratica. Ogni scuola - questa è la tesi di fondo del volume - è chiamata a divenire un laboratorio ove si apprende a convivere costruttivamente con le differenze sperimentando nel concreto la cittadinanza planetaria. Il libro, dopo aver illustrato nelle prime due parti il ruolo della scuola e costruito una mappa per affrontare il viaggio educativo verso la città multiculturale, nella terza e ultima parte propone alcuni strumenti per fronteggiare le difficoltà legate alla presenza di alunni stranieri attraverso la messa in campo di strategie per l'insegnamento linguistico e per l'accoglienza.