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Incostante ma coerente, inafferrabile ma pungente, improbabile ma impegnativo, Palafox è spuntato da un uovo sulla tavola di Algernon Buffoon, ambasciatore inglese in pensione. A prima vista, tutto lascia pensare che Palafox sia un pulcino, un semplice pulcino, dato che il suo uovo vola in mille pezzi, uno struzzo come ne escono ogni giorno in giro per il mondo, alto sulle zampe e dal collo smisurato, un cucciolo di giraffa molto ordinario, con il pelo giallo maculato di bruno, uno di quei leopardi silenziosi e temibili, volentieri mangiatori di uomini, uno squalo blu come tutti gli squali blu, assetato di sangue, insomma una seccante zanzara in più, con la sua tromba così caratteristica, un banale elefantino, ma presto si inizia a dubitarne. Palafox gracida. Palafox ci lecca la faccia e le mani. Allora le nostre certezze vacillano. Éric Chevillard ci consegna un romanzo scintillante di intelligenza e umorismo, accompagnando il lettore in una meditazione sul male, la stupidità e la bestialità che si annida nel cuore dell'uomo.