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Placido Cherchi, prima allievo di Ernesto De Martino e ora uno dei massimi conoscitori della sua opera, indaga ancora una volta il percorso intellettuale e filosofico dell'antropologo, scoprendone esiti e interpretazioni innovative. Lungo una ricostruzione che non perde mai di vista le logiche interne del pensiero demartiniano, questo libro sfata la leggenda di un De Martino aporetico e di un'"autocritica" tutta dispiegata sul mea culpa, dimostrando che le ellissi del "rilancio", ben lontane dal parlare il linguaggio della contraddizione, disegnano un tessuto di ragionamenti che per coerenza e profondità appartiene ai ranghi più alti della cultura filosofica contemporanea.