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L'architettura in Sardegna oggi appare in una condizione liminare tra un possibile futuro di grandi interventi griffati e la reale concretezza delle piccole e forse poche costruzioni realizzate con sacrificio e passione da studi medio-piccoli. I primi appartengono sicuramente al presente e si configurano come eventi, in quanto espressione della singolarità di un ristretto gruppo di progettisti e di forze politico-economiche. Forse sono necessari poiché provocano dibattito e indurranno presumibilmente ulteriori trasformazioni che si auspicano non speculative, e probabilmente contribuiranno a modificare l'identità molteplice dell'architettura in Sardegna introducendo differenti pensieri progettuali. Al contrario, le architetture costruite in condizioni di scarsità di risorse e in tempi a volte lunghi, di cui una parte è documentata in questo libro, sono espressione di quella fatica del costruire con cui l'uomo ha modificato l'ambiente circostante. Esse sono lo strato essenziale dell'identità molteplice perché considerate nel loro insieme formano una storia costituita da frammenti, ma riconoscibile, in cui si possono cogliere le relazioni tra permanenze e differenze.