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In un mondo segnato dalla permanenza dei conflitti fin dalla più alta antichità, la storia ha perpetuato solo i nomi di pochissimi signori della guerra che furono talmente esperti nel loro campo da lasciare il segno nei vertici più alti di quella che è stata considerata una scienza, se non un'arte. Lo stesso Napoleone ne individuò un certo numero: Alessandro, Annibale, Cesare, Gustavo-Adolfo, Turenne, il principe Eugenio di Savoia-Carignano, Federico II. Alcuni generali straordinari, stimati da Napoleone, hanno lasciato una formulazione più o meno completa, più o meno priva di artifici, della loro manière. Napoleone lo fece, ma in modo piuttosto parziale, nei suoi scritti di Sant'Elena e in una certa misura nei Bulletins de la Grande Armée. E dunque necessario ritrovare il nucleo essenziale della sua scienza e della sua arte della guerra nello studio preciso degli esempi tratti dalle sue campagne militari e dalle battaglie. Lo scopo di questo studio non è tanto quello di stabilire una nuova storia delle guerre napoleoniche, ma piuttosto quello di far comprendere più da vicino, attraverso l'esame delle sue principali campagne o battaglie, l'evoluzione e il carattere della scienza militare di Napoleone.