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AIla fine dell'Ottocento si verifica un evento che in pochi decenni rivoluziona il modo di intendere, creare e ascoltare la musica: la messa a punto di una tecnica per la riproduzione del suono. Da allora la storia dei mezzi di diffusione e di riproduzione sonora è parte della storia e della cultura musicale moderna. Con il fonografo a cilindri, brevettato da Edison nel 1877, e il grammofono di Berliner, comparso dieci anni dopo, l'ascolto musicale si trasforma, stimolato anche dall'industria discografica e radiofonica che tramuta in musica di massa generi come il jazz, e in veri e propri personaggi mediatici artisti come Enrico Caruso o Arturo Toscanini. Radio e dischi sono stati i principali protagonisti della creazione di nuovi generi quali il rock o il pop. In un confronto tenuto alla Casa della Musica di Parma in occasione del convegno Ladimus del 2006, gli interventi di musicologi, tecnici, artisti e discografici hanno spaziato dalla storia e dalla cultura della musica riprodotta alla qualità del suono registrato come "oggetto"' culturale da conservare, dagli aspetti tecnico-creativi della registrazione a quelli sociologici, fino all'esame dell'incisione del suono come interpretazione musicale di un testo. Tali interventi costituiscono un contributo al sempre più ampio dibattito sulle molte sfaccettature che caratterizzano il panorama odierno della registrazione e riproduzione musicale.