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Antonio Faeti, che quarant'anni fa regalò al lettore, con il suo "Guardare le figure", una ricostruzione a tutto tondo dell'immaginario visivo italiano attraverso le illustrazioni dei libri per l'infanzia, duplica oggi il suo dono con questa esplorazione dell'altra faccia di quello stesso immaginario. La storia dei suoi fumetti (vale a dire di tutti i fumetti da lui divorati, collezionati, posseduti, catalogati, coltivati con la passione maniacale che ben conoscono i cultori del genere) diventa qui la storia di ciascuno di noi. Proprio come accade al protagonista dell'"Educazione sentimentale" di Flaubert, anche l'autore di questo libro ripensa alle sue prime fantasie e ritrova le piccole tracce, i brandelli della sua educazione sentimentale. E visto che, come scrive Faeti, "in una educazione sentimentale si è scelti, non si sceglie", in questo percorso della memoria ci sono presenze sorprendenti e assenze illustri. La Vipera Bionda, il Brontolosauro, Manuela la matadora accompagnano la crescita di questo immaginario tra gli anni quaranta e cinquanta. Da Nadir Quinto a Raffaele Paparella, da Jacovitti a Guido Crepax, dal "Corriere dei Piccoli" a "Lanciostory", è la memoria del sogno - dei nostri sogni - che rivive in queste pagine.