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"Dopo l'esodo" definitivo, dal "deserto" dei cieli disertati, dall'"orribile" Italia dell'ultima incombente barbarie, dal nonsense, o meglio dal non senso che un fiume di strofe perfette non abolirà, dalla loro terribile solitudine, tre grandi poeti del secolo scorso, Caproni, Fortini, Scialoja, continuano a inviarci notizie con le loro opere. Barlumi delle testimonianze che i vivi devono ai morti. O commi del testamento che i morti devono ai vivi. Si propongono qui tre studi dedicati a tre libri chiave della loro opera, "Il seme del piangere", "Composita solvantur", "Versi del senso perso", esemplari per la lettura del mondo che essi ci offrono, malinconica, tragica, comica. E di tutti e tre si cerca di decifrare "l'estrema volontà".