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Sette racconti dai titoli inquietanti ('Sangue', 'Incubo', 'Carne', 'Visione', 'Sirena', 'Spirito', 'Ritorno') trasportano in un mondo non condiviso, abitato da una solitudine gremita di parlanti che non ascoltano e infinite allucinazioni verbali. Per restituire la cruda sostanza di questo universo impazzito, l'autore mette in campo una pluralità di tecniche narrative. Molli ripercorre alcune stazioni dell'orrore presente, alcuni fra gli innumerevoli esempi della nostra patologica normalità. Ma rivela anche i segni della speranza, affidati ai "bambini capaci di ricordare agli adulti la via che hanno perduto".