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Le dolci, eteree e terrificanti creature di Nicoletta Ceccoli tornano a incantarci, stavolta raccontandoci una storia d'amore. Le sue fanciulle dai volti algidi e intensi e la pelle di porcellana sono ancora immerse in uno scenario surrealista, circondate da dolciumi e giocattoli, perlopiù di fogge antiche e dall'aspetto vagamente inquietante. Nel loro mondo congelato nei toni pastello, danno voce corale ai versi di una poesia delicata e struggente. Parlando come una sola persona, esprimono la dolcezza e la paura che si accompagnano al compimento dell'attesa. Quando l'amore a lungo sognato finalmente arriva, ci rendiamo conto che non sappiamo dare un nome a ciò che sentiamo, che non possiamo aprirci come abbiamo sempre desiderato fare. Non è facile abbandonarsi all'altro, in totale fiducia, deponendo ogni difesa, lasciando cadere le molte maschere che abbiamo imparato a indossare per adeguarci a vivere in un mondo dominato dalla finzione. E, soprattutto, esitiamo ad abbandonare la nostra comfort zone, le quattro mura che proteggono la nostra intimità.