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"Senza baffi un uomo non è vestito correttamente" diceva Salvador Dalí. E in questo libro i baffi non sono solo indumento o ornamento ma diventano di volta in volta strumenti ad arco, corde di funamboli, file di aquiloni, belve indomabili, piante da giardino, briglie di nuvole. E anche la barba non è da meno, trasformandosi in nido di uccellini, mare per barchette di carta, cappotto, vegetazione di montagna... Barba e baffi diventano così protagonisti di una sfilza di bizzarri aneddoti raccontati a guisa di curiosità storiche. Protagonisti sono ventidue personaggi che ricordano da vicino i freak un tempo esibiti alle fiere, ma anche strambi supereroi, visti i poteri insiti nei loro peli facciali. Tra questi, Grigoriy Zarkovskij, capace di sollevare con la sola forza dei suoi poderosi baffi 2 pesi di ben 40 kg ciascuno, i fratelli Carl e François Dubois, uniti fin dalla nascita da un lungo pelo sul mento, il generale Albert Fontaine, con una barba così lunga da dover usare tre piccoli palloni aerostatici per tenerla sospesa in aria, e molti altri. Per le loro note biografiche, l'autore utilizza nomi esotici, date e luoghi di fantasia. I tratti fini ed eleganti dei disegni eseguiti a china in stile vittoriano sprigionano una bizzarra poesia surrealista, che fa pensare a Dalí o Magritte, ma anche al cinema muto, e in particolare a Tod Browning e Charlie Chaplin.