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Taormina, Taormina. Come un incantesimo, ma anche come un'indicazione: un modo di porre lo scenario. Dall'alto della collina, attraverso le rovine dell'antico teatro, s'intravede da lontano l'Etna che si staglia sulla linea dell'orizzonte, come un tramite tra cielo e mare. Qui, in Sicilia, la bellezza è un elemento totale. È la quintessenza, la "quinta essenza" dopo l'acqua, l'aria, il fuoco e la terra. Ed è qui che è nato Marcello Lo Giudice. Pierre Restany, che aveva la capacità di catturare in poche parole lo spirito di un artista, ha detto di lui che era un "pittore tellurico" e che la sua arte era "fusione con l'energia cosmica", definizioni che ancora oggi risuonano corrette e spiegano le opere piene di colore di Lo Giudice. Catalogo della mostra (Roma, 11 maggio-12 giugno 2017).