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Il volume mette in luce uno degli aspetti meno approfonditi di Giovanni Testori, poeta e critico d'arte che esercitò un attento e appassionato ruolo di talent scout dell'arte contemporanea, non soltanto scoprendo molti artisti italiani che sarebbero poi divenuti famosi, ma anche contribuendo in modo decisivo a lanciare autori internazionali nel proscenio italiano, come i tedeschi "Nuovi Selvaggi", i neoespressionisti austriaci e svizzeri, e i cosiddetti "Nuovi Ordinatori" di area mitteleuropea. Una critica, quella di Testori, che fu particolarmente fervida nel corso degli anni ottanta. Attraverso un'analisi di quel periodo, che contrassegnò il grande ritorno della pittura nell'arte contemporanea, sono presentati alcuni tra gli artisti più importanti sostenuti da Testori, suddivisi per aree geografiche tra Germania, Austria, Svizzera e Italia: i tedeschi Hermann Albert, Peter Chevalier, Rainer Fetting, Karl Horst Hödicke, Klaus Karl Mehrkens, Thomas Schindler, Bernd Zimmer; gli austriaci Siegfrid Anzinger, Herbert Brandl, Gunter Damisch, Josef Kern, Maria Lassnig, Arnulf Rainer, Hubert Scheibl; gli svizzeri Martin Disler, Samuele Gabai, Willy Varlin, e poi gli italiani Enzo Cucchi, Giovanni Frangi, Alessandro Verdi e Velasco Vitali.