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La fisionomia complessa di Edoardo Sanguineti, poeta e prosatore, saggista e drammaturgo, traduttore e lessicologo, storico della letteratura, politico prestato alla poesia, non sopporta definizioni univoche. Resta difficile perimetrarla. Tanto vale provare ad accostarsi alla sua figura e alla sua scrittura attraverso percorsi di avvicinamento consentiti da una pratica che Sanguineti esercita con assoluta maestria, in un confronto serrato con la tradizione e le tradizioni: quella del travestimento. È quanto questo libro si propone di fare. Tra Dante e Petrarca, Lucrezio e Villon, Shakespeare e Goethe, Campana e Pound, Mantegna e Dürer, si indagheranno i modi del configurarsi, lungo la scrittura critica e creativa di Sanguineti, di una prassi di rifondazione del linguaggio e del mondo che passa attraverso un gioco caleidoscopico di citazioni, rifrazioni, ribaltamenti, sorprendenti e fertili di prospettive.