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La scrittura di Emanuele Gagliardi dà vita a undici racconti di carattere poliziesco, pulp e hardboiled, ambientati perlopiù nella Roma degli anni '70, in cui il crimine si tinge di sfumature morbose: gli efferati omicidi che costituiscono il "perno" intorno al quale ruotano i racconti sono accompagnati da un corollario di perversioni, feticismi, tradimenti, stupri, giri di prostituzione dipingendo, senza falsi moralismi né atteggiamenti voyeuristici, un affresco credibile delle pulsioni oscure della natura umana. I personaggi sono genuini, caratterizzati nella loro complessità psicologica, nelle loro matrici culturali, nella loro estrazione sociale. Su tutti, svetta il Commissario Umberto Soccodato: pingue, fuori moda, estremamente umano, ma animato da una sincera e trasparente volontà di ricercare la giustizia.