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Insieme disegnano una specie di buffa ranocchia, con delle orecchie. Poi la colorano con i colori dell'arcobaleno, perché sono bellissimi e anche perché la mamma dice che in questo periodo è un simbolo di speranza. Lui vuole metterle anche delle margherite che ha raccolto in giardino e la mamma gliele incolla sulla testa, così diventa ancora più carina. Manca solo il nome. La chiamano Clorinda, come quella villa splendida, con quel parco gigantesco e i grandi alberi, dove ogni tanto mamma porta Elia a passeggiare. Una villa nel paese, sede del municipio. Clorinda è un nome bellissimo, le sta proprio bene e poi la mamma gli dice che è il nome di una guerriera, un'eroina e lui adora gli eroi! Clorinda nasce nel mondo della fantasia e cresce in quello della creatività. Non sarà bellissima, ma è divertente e sorride sempre. L'hanno inventata un bambino e la sua mamma, perché potesse mangiare un cattivissimo, malvagio virus che sta creando molti problemi e altrettanta sofferenza. Clorinda mangia gli insetti ma nulla le impedisce di divorare anche i virus, soprattutto quelli più cattivi. Clorinda diventa un'amica con la quale condividere le giornate e esplorare la natura. Età di lettura: da 7 anni.