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Al centro dell'opera è lo sviluppo della questione tedesca a partire dalla fine degli anni Sessanta, analizzato nella dimensione bilaterale della Ostpolitik così come nella sua trattazione a livello multilaterale in seno alla Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Sulla base di fonti inedite dall'archivio privato dell'Amb. Luigi Vittorio Ferraris, vice capo della delegazione italiana alla CSCE, poi ambasciatore a Bonn, e dagli Archivi di Nenni, Moro e del Ministero degli Esteri tedesco, la ricerca ricostruisce l'approccio di Roma alla Ostpolitik e alla distensione internazionale. Particolare attenzione è rivolta ai tentativi di influenzarlo compiuti dalla Repubblica federale e ai limiti imposti all'attivismo italiano dalle logiche della guerra fredda. Essa approfondisce inoltre le posizioni assunte da Bonn riguardo la sua questione nazionale nei diversi contesti internazionali analizzati, rilevando le difficoltà incontrate nel conciliare i propri obiettivi con quelli degli alleati occidentali.