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L'opera presenta uno degli aspetti meno conosciuti della produzione di Arturo Carlo Jemolo: la vocazione giovanile di novelliere. Jemolo scrisse 24 novelle (21 sono qui raccolte) tra il 1908 e il 1911, mai pubblicate in vita e conservate nel Fondo omonimo presso l'Archivio Centrale dello Stato. Dalla lettura emerge un senso di umana pietà e un comportamento personale improntato al profondo rispetto di ideali tradizionalisti. Emergono in nuce molti dei tratti essenziali (lo scetticismo, la pretesa di severità, il pessimismo, la fedeltà alle tradizioni) della personalità di questo protagonista della cultura italiana del Novecento, che ne caratterizzarono la maturità.