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Nella società capitalistica più aumenta il prezzo dei beni capitali, meno felicità o giustizia sociale si crea. In ogni tempo le bolle immobiliari scatenano crisi economico-finanziarie che rendono più iniqua la distribuzione della ricchezza. La tradizionale metodologia estimativa, basata sulla matrice teorica neoclassica, determina i "più probabili" giudizi di stima in senso statistico-matematico, ma non esprime giudizi di valore incorporanti principi etici e norme estetiche. In un'economia finanziarizzata, dimentica del bene comune o sociale, bisogna ritornare al "giusto prezzo", altrimenti il disordine e l'ingovernabilità dei mercati dei capitali accrescono l'infelicità umana. Questo libro presenta una sistematica analisi critica della teoria delle valutazioni, supportata da un'inconsueta, ma strategica, appendice intitolata Il processo di capitalizzazione e da un'importante appendice documentale che mette a nudo la fragilità del paradigma serpieriano.