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La signora Clara s'incanta ad osservare la neve che turbina nel vento. E si scopre di fronte alla proiezione di uno spettacolo unico, attraverso il quale inizia a rivivere le voci, gli odori e il calore di quel microcosmo fantastico che l'ha cresciuta e protetta ai tempi della sua infanzia. Ma quello non è lo zio Gino che porta da mangiare alle galline? Sì, è inconfondibile con il suo inseparabile cappellaccio, ma non stiamo troppo a guardarlo che nonna Clorinda potrebbe rimproverarci di non far niente... e allora andiamo a cullare la piccola Marianna, confidiamo alla mamma i dubbi adolescenziali, facciamo un saluto a Tobia il somaro pazzoide e alla sua amica Brunetta la mucca. Ecco che arriva geloso Fantasma, il gatto, e da lontano riecheggia la risata possente del caro paparone. Montiamo veloci in sella all'inseparabile bicicletta dei tempi delle medie, e passiamo in rassegna l'intero feudo: l'umile, limpido, affettivo, ineguagliabile microcosmo.