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Nella sua pur breve vita il musicista romano Gino Modigliani (1913-1948) opera con i suoi ideali e la sua professionalità per una armonizzazione culturale delle arti: da quelle musicali a quelle letterarie, testimoniando una visione globale della musica come «nutrimento dello spirito». Direttore dal 1939 al 1948 del Coro del Tempio Maggiore di Roma. Nel 1948 Modigliani è uno dei tre vincitori (fra le 42 opere presentate) del primo concorso musicale della RAI con l'oratorio Meditazione sopra le stimmate di santa Caterina. Consulente musicale di apprezzati programmi ormai famosi nella storia della Radio italiana come "Il Teatro dell'Usignolo", "Quando le arti si incontrano", ma anche compositore di musiche per radiodrammi e ideatore e conduttore di trasmissioni radiofoniche sulla musica e sui musicisti. È il primo musicista italiano che racconta nelle sue lettere l'«esilio in Italia» con la sua famiglia durante la persecuzione delle Leggi razziali del 1938. «È certo bello vivere in un mondo poetico e puro come quello dell'arte, fuori dalla realtà; ma è più bello vivere in un mondo poetico e puro rimanendo nella realtà della vita che è quella che Dio ci ha dato». «Bisogna dunque vivere la vita! Lottare non solo per la sua conservazione ma per la sua esaltazione». «Nessuno di questi sogni (non inverosimili del resto) si avvererà. Quello che però sarà sempre vero è l'ultimo: di essermi per l'eternità ispirato a cose alte» (Gino Modigliani).