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Tre mesi vissuti intensamente in Afghanistan come un viaggiatore d'altri tempi, con la sensazione di essere invulnerabile. Per narrare i fatti senza reticenze e schierarsi dalla parte della verità. Sono bastati all'autore per comporre il vivace mosaico di una realtà che conosciamo in modo distorto e per fondere nel crogiolo della scrittura tante pietre preziose. Il libro fissa, come sullo smalto, i momenti felici e quelli disperati che scandiscono la vita e la morte nel Paese dei talebani. Le storie mettono a nudo la condizione femminile e dei bambini, la vita in carcere e nei campi profughi, i retroscena delle operazioni di guerra, gli aiuti umanitari, il fenomeno della droga e la corruzione. Ma coglie anche gli aspetti poetici e spirituali di un popolo condannato all'inferno sulla terra.