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Il modello tipico del romanzo d'amore, nella stagione della modernità, si fonda sul protagonismo di coppia; racconta una vicenda destinata a svilupparsi, nella duttilità apertissima del genere, sulla dinamica antagonistica e complementare che si instaura tra i comprimari, animati dall'ansia di appagamento affettivo e dalle pulsioni indomabili dell'eros. Un bifrontismo costitutivo che presuppone il declino dell'ordine familistico patriarcale e l'avvento di una concezione più libera e paritaria fra i sessi. In una struttura ad alta tensione romanzesca, la narrazione oscilla fra la volontà angosciata di scandalo e i ripiegamenti su una serenità sconsolata: nella varietà morfologica delle tipologie contemporanee, il romanzo sentimentale trapassa nel romanzo erotico e sconfina nella serialità del rosa -e del rosso spinto. Vittorio Spinazzola ripercorre le metamorfosi del romanzo d'amore in Italia, rileggendo i classici otto-novecenteschi, da Manzoni a De Roberto da Nievo a D'annunzio, e via via gli inquieti scrittori a noi più vicini, Moravia, Cassola, Morante, Testori e Pasolini, senza trascurare le prime avventure di sesso, a firma Da Verona, Pitigrilli, Liala, fino alle sfumature accese di fine secolo.