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"Qui c'è la vita con tutte le sue vicissitudini; i suoi incantamenti davanti ad una natura che coinvolge e trascina; che si fa misura e riflesso di un sentire profondo e generoso. D'altronde che cosa è la poesia se non che rivisitazione di paesaggi e intime riflessioni sul vissuto? E così che la realtà si traduce in immagine; è così che perde il suo reale impatto per trasformarsi in visioni coccolate da un sentire pregno di nostalgia, di nòsloi. Di questo ha bisogno il canto; di fatti sedimentati in animo e tornati a vivere in sintagmi e fonemi che fluiscano con melodia; che con ritmo eufonico concretizzino la morbidezza del poièin; e l'animo fecondo della Puccinelli affida il suo sentire a foglie fragili e bizzarre atte a concretizzare l'idea di un'esistenza fuggitiva e precaria; un verde che attende quell'immane sciagura che tutto sottrae e porta via." (Nazario Pardini)