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Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dèi. Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quel che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio" (Atti degli apostoli, 17, 22-24). Comincia così, dalle parole di Paolo di Tarso, la storia delle storie di Dio, la sequenza delle sue immagini, le divine commedie che hanno scritto ogni volta un nome sull'altare del dio ignoto. Da Rama a Gesù, da Buddha a Maometto, le buone novelle della salvezza hanno creato popoli e civiltà, identità e differenze, costruendo il destino teologico dell'umanità in quelle Scritture, dette sacre, che rivendicano ciascuna la proprietà di quell'ara. Anche se, per sua stessa natura e costituzione formale, la poesia è a-tea (priva, non contro, mai ancella, scrittura umana che traduce in immagini e figure l'energia interiore e determina l'emersione misteriosa e grandiosa delle potenze che abitano l'anima e delle contraddizioni che la segnano), questa Storia della Poesia tenta di leggere, nelle opere che hanno dato nome al dio ignoto, nelle scritture tutte umane dei poeti che hanno cantato il divino, il senso misterioso delle Rivelazioni.