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Oscar Donadieu, giovanotto sensibile e introverso, ultimo erede di un potente clan di armatori della Rochelle, sbarca a Tahiti sognando "di immergersi nella natura, di vivere a tu per tu con lei e con lei sola, rinunciando agli agi della civiltà". Eppure, già nel corso della traversata, qualcuno lo ha messo in guardia: "Forse farebbe meglio a non scendere dalla nave e a tornarsene dritto in Francia". Eviterebbe così di diventare uno di quelli che i locali definiscono sprezzantemente "turisti da banane", relitti della vita tropicale vaganti fra sbronze tristi, ragazze facili, squallide notti e sordidi intrallazzi. Con fierezza, Donadieu pensa che queste cose possono succedere ad altri, non a lui. Ma la realtà è vischiosa, e il destino ignora la geografia. E a dispetto dello scenario di palme e luce abbagliante, la cupa sorte della famiglia Donadieu non tarderà a compiersi, in questo romanzo dell'evasione impossibile. Compiuto a Porquerolles nel 1936 dopo un viaggio intorno al mondo durato cinque mesi, "Turista da banane" fu pubblicato nel 1938.