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Oggi da molte parti si riconosce la necessità che la scuola si faccia protagonista del cambiamento indispensabile per affrontare il grave problema della violenza maschile sulle donne, segno evidente dell'incapacità degli uomini di misurarsi con la libertà femminile. Perché le giovani generazioni possano cominciare a sperimentare forme di convivenza civile e non violenta fra i sessi è però essenziale un agire educativo non episodico, ma capace di modificare l'assetto su cui tale violenza trova il suo fondamento: una cultura centrata su un unico soggetto, il maschile. La prima mossa per il cambiamento culturale che renderà inviolabile il corpo femminile e impensabile la violenza degli uomini passa, infatti, per l'inviolabilità delle menti delle donne. Occorre allora scompaginare l'intero impianto pedagogico e le discipline insegnate; valorizzare la presenza femminile nella cultura e nella storia; cercare modi non neutri per interpretare saperi e società; trovare nuovi linguaggi per raccontare uomini e donne, al di là degli stereotipi; utilizzare un linguaggio sessuato, rispettoso dei due soggetti. Da tale responsabilità pedagogica è nato il corso triennale di formazione docenti promosso dall'Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia con la Biblioteca delle donne e centro di consulenza legale UDIPALERMO. Questo libro ne ricompone i contributi teorici e una selezione delle progettazioni didattiche e dei lavori svolti nelle classi, esempi originali di un agire educativo fondato sulle pratiche trasformatrici delle donne.