Tab Article
Un uomo si sveglia in una casa che non conosce. Una donna che non conosce lo chiama «amore», gli dà un bacio, esce. I mobili, le tende, i tappeti, i libri sugli scaffali, il giardino, la strada che si snoda fuori dalla finestra, gli aceri in fiore: tutto gli è straniero, alieno. Non è mai stato qui. C'è una scrivania, un computer, una sedia gialla. Si siede, preme spazio: sullo schermo appare un documento fatto di una sola pagina vuota. Il documento si chiama "ilmistero.doc". È l'inizio di un'opera che definire mondo è riduttivo, un'opera-galassia, un'opera-universo che contiene centinaia di romanzi diversi; un'opera-babele, un'opera-babilonia, un'opera-biblioteca; un'opera-enigma, il giallo dei gialli, che può essere svelato solo da chi non cerca di risolverlo; un'opera che, nel suo negare la forma romanzo, ne invera la forza originaria, dirompente, carnevalesca, come - a suo tempo - avevano fatto "Casa di foglie" di Mark Z. Danielewski e "Infinite Jest" di David Foster Wallace, coi quali "ilMistero.doc" condivide un'ideale continuità, non solo per la frammentarietà della struttura o per l'eterogeneità dei materiali narrativi impiegati, ma anche, e soprattutto, per l'intento epico: raccontare, in una singola vita, ogni altra possibile vita umana.