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Pubblicato per la prima volta nel 1970 e da allora continuamente ristampato, questo libro è considerato uno dei più noti evergreen sui soldati italiani in Russia durante la Seconda guerra mondiale. Sul finire degli anni Sessanta, l'autore, giornalista che nel dopoguerra aveva prestato servizio come giovane ufficiale in Savoia Cavalleria, riuscì a rintracciare la maggior parte dei sopravvissuti della carica di Isbuscenskij, registrando le loro memorie e raccogliendo i loro diari. Da questo materiale, ancora denso di emozioni, ha ricavato un libro che sembra scritto da un testimone oculare: dalla partenza del reggimento da Lonigo alla lunga Marcia in terra russa nella scia delle panzerdivisionen tedesche fino al fronte del Don e alla terribile carica dei 600 cavalieri italiani contro 2000 sovietici, quando già la rotta della divisione "Sforzesca" e la resistenza dell'Armata Rossa a Stalingrado gettavano un'ombra sinistra sulle sorti della guerra.