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Pur attento ai principali movimenti artistici del XX secolo, Virgilio Guidi ha seguito sempre un percorso profondamente personale, conservando la sua autonomia stilistica sia rispetto al Novecento italiano che ai grandi protagonisti europei del cosiddetto Realismo magico. In seguito risponderà in maniera del tutto personale agli innovativi appelli di Lucio Fontana, promotore del Movimento spazialista, per poi confrontarsi originalmente anche con l'immediatezza segnico/espressiva delle poetiche dell'Informale e dell'Espressionismo astratto. La concezione e l'interpretazione della luce e dello spazio avranno sempre un ruolo centrale nell'evoluzione delle sue ricerche formali, costantemente aperte alla sperimentazione. Ancora relativamente poco noti sono i suoi vasti, intensi dipinti degli anni settanta e dei primi anni ottanta, che testimoniano con la serie dei grandi "Alberi" una acuta coscienza ecologica, mentre con le "Figure inquiete" e il ciclo dell'"Uomo e il cielo" Guidi giungerà a una compiuta sintesi delle proprie istanze umane e religiose, collocandosi, assieme a Rouault e all'ultimo Matisse, tra i maggiori pittori della Cristianità nell'epoca contemporanea.