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Per chiunque cucini, q.b. (quanto basta) è la più familiare delle sigle. Q. B. significa però, qui, Quinto Botero, lo chef del momento. I piatti che ogni giorno compaiono sui tavoli del Beckett, il suo ristorante, sono il frutto d'una mente complicata, raffinata e devota a un ideale di perfezione. È un uomo non troppo simpatico, ma il suo talento eccede ogni possibile critica. Finché una sera qualcuno uccide Toni, il suo nuovo assistente, nella cella frigorifera del Beckett. È un colpo di pistola che costringerà Botero a confrontarsi con la schiera dei suoi collaboratori, con le amicizie perdute di un tempo, con le rivalità fra colleghi in un mondo estremamente competitivo. Così, mentre le indagini vengono affidate al ruvido commissario Stoppani, Botero sceglierà di seguire per proprio conto le tracce d'un assassino seriale le cui motivazioni lo riguardano fin troppo da vicino sotto lo sguardo del solo Toni che, da un indefinibile cielo di mezzo, assiste sereno all'epilogo della vicenda per poi svanire nella sua definitiva dimora.