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"In qualunque città - ha scritto l'autrice di "Dimenticati" - vi sono tracce del presente". E' in queste tracce labili di presente che vivono e si insinuano i molti protagonisti di questo romanzo, le cui esistenze sarebbero appunto labili indizi dentro la maestà della storia, delle atmosfere senza tempo e delle secolari architetture a Venezia, che resterebbero eterogenee ed eccentriche se non le attraesse tutte un centro dell'intreccio. C'è un Festival del cinema che chiama attori e registi e l'ordinario bestiario cinematografico, ma soprattutto, intorno a questo, è un complotto falsario, che per cerchi concentrici sempre più stretti spinge sparse vicende a incontrarsi, a trovare il loro senso e proporre la loro giustificazione.