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«Questa la grandezza di Mazzanti: aver compreso che Cristo ci mette in contatto con Dio e con i gigli dei campi, che non vi è scissione nel suo mondo, per questo c'è spazio per tutto e per tutti, dall'essere più abietto al santo. Non è, il suo, un cristianesimo che si gioca sul moralismo, che tutto giudica e soppesa, ma sulla misericordia, su un perdono sconfinato che lenisce ogni pena. È un cristianesimo che si gioca sull'esser figli di Dio, sull'essere, non sul dover essere; sul riconoscersi peccatori, ma peccatori che hanno la possibilità di essere, sempre e nonostante tutto, perdonati».