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Gran parte delle più importanti tecniche di visualizzazione sperimentate tra XIX e XX secolo furono messe alla prova anche a Pompei: nell'arco dei primi cento anni di scavi si passa dalle vedute alle prospettive più precise, eseguite con strumenti ottici, da modelli di intere parti della città alle riprese dal pallone aerostatico. Oggi possiamo disporre di tutti gli strumenti pensabili: dal disegno meticolosamente misurato al rumoroso videoclip. Una storia dell'elaborazione di Pompei nei mezzi di comunicazione può, in questo senso, esemplificare più in generale la storia delle strategie di visualizzazione della realtà in uso in una data epoca storica, ed è in questa cornice che si devono inserire i disegni qui pubblicati di Carl Georg Enslen. Per i suoi "Panorami da camera" egli aveva preparato non meno di quattro vedute panoramiche di Pompei, delle quali due sono giunte a noi con la maggior parte dei fogli. Enslen non era il primo a eseguire Panorami di Pompei, ma le sue opere, molto lodate quando egli era ancora in vita, visualizzano perfettamente le qualità di un mezzo di comunicazione allora in voga che funzionava esattamente come un'illusione ottica, ma che al contempo offriva agli osservatori di tutta Europa un nuovo ampio punto di vista sulle rovine e sul paesaggio circostante.