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Una raccolta di scritti scelti dell'architetto svizzero autore del complesso termale di Vals nei Grigioni e del Kunsthaus di Bregenz. Peter Zumthor, nato a Basilea nel 1943, ha studiato presso la Schule für Gestaltung di Basilea e il Pratt Institute di New York. Nel 1979 ha aperto un proprio studio a Hedenstein, nei pressi di Coira. Dal 1996 è professore dell'Accademia di architettura dell'università della Svizzera italiana di Mendrisio. Il volume raccoglie una selezione di lezioni e conferenze tenute a partire dal 1988. Con lucidità e rigore Zumthor racconta il suo fare architettura ancorato ai valori della memoria dell'uomo. Riflessioni sull'architettura perduta, sul significato della bellezza, sull'importanza dell'insegnamento attraverso l'esperienza di un architetto-artigiano le cui opere documentano la passione per una architettura concreta e poetica fatta di conoscenze costruttive, di sensibilità e competenza nell'uso della materia, di coerenza nel disegnare e pensare lo spazio anche attraverso l'uso sensuale di luce, materiali e colore. Tutte le traduzioni sono di Maddalena Disch, tranne quella del saggio 'La bellezza ha una forma?', che è di Francesco Dal Co.