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Gli orefici, le arti preziose e Milano sono gli argomenti di questo libro, tra l'ingresso degli Sforza nel Ducato (1450) e la morte del celeberrimo Caradosso Foppa (1527). Orafi, gemmari, maestri delle pietre contraffatte e battiloro ne sono i protagonisti, con le loro botteghe e i loro prodotti lavorati attraverso capacità di mestiere acquisite in seguito a lunghi apprendistati. Al servizio della splendida corte sforzesca o di nobili personaggi, eseguono prezioso vasellame, altaroli, tabernacoli, gioielli, posate, cinture e completamenti per codici miniati o libri, tutti di raffinata esecuzione, con il dato emergente degli smalti e anche dei nielli. Manufatti il cui livello formale non ha altrove confronti. Data l'eccellenza dei loro prodotti, sono chiamati a lavorare anche fuori Milano, tra Padova, Roma e l'Ungheria, al servizio di prestigiosi committenti. L'altro protagonista è Leonardo da Vinci, qui indagato in un percorso inedito. Durante il suo prolungato soggiorno milanese, stimolato dalla creatività dei maestri locali, elabora 'ricette' particolarissime per ottenere perle, ambra, pietre dure e paste vetrose, ideando pendenti e bracciali