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I percorsi intellettuali di Vittorio Bodini e Leonardo Sciascia occupano un posto di primo piano nella storia della cultura (non solo meridionale) del Novecento. Quello che emerge dal loro carteggio è l'affascinante profilo di due scrittori curiosi e poliglotti, poeti e narratori di talento e dalle letture sterminate, con una tensione mai dismessa verso la mappatura di esperienze poetiche e letterarie che dalla provincia del Sud approdano in Europa e arrivano fino al mondo arabo-ispanico. Forse le pagine più rivelatrici dell'epistolario sono proprio quelle incentrate sull'attività di traduzione e promozione editoriale; in particolare sui progetti portati a compimento e su altri mai realizzati, come un'antologia della poesia spagnola contemporanea o una collana dedicata alle scritture antiche e moderne del Mediterraneo. Intanto, Sciascia e Bodini perfezionavano il rispettivo apprendistato letterario con la pubblicazione di opere fondamentali quali "Le parrocchie di Regalpetra" (1956), "Dopo la luna" (1956) e la traduzione del "Chisciotte" di Cervantes (1957). Il carteggio comprende 77 pezzi distribuiti tra lettere, biglietti e cartoline postali; si apre con una lettera di Bodini dell'8 giugno 1954 e termina con una comunicazione di Sciascia datata 2 febbraio 1960. Pur con qualche lacuna e interruzione riscontrabili con l'avanzare degli anni, si può parlare di un rapporto epistolare fitto e intenso soprattutto per quanto attiene all'arco di tempo 1954-1957.