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Questo testo, pensato per diversi tipi di lettori - studenti di corsi di laurea di carattere pedagogico, docenti e dirigenti scolastici in formazione e in servizio, ricercatori universitari - intende soffermarsi sui fondamenti teorico-pratici del mastery learning. Interessava ripercorrere le fasi principali del modello originale al fine di riproporlo all'attenzione, e ciò sostanzialmente per due motivi. Il primo: si tratta di un modello oggi in Italia quasi dimenticato, nonostante esso trovi ancora nella letteratura internazionale piena cittadinanza a motivo della sua efficacia didattica; nello specifico, il dispositivo della valutazione formativa, viatico dell'istruzione individualizzata, negli studi più recenti maturati all'interno del movimento dell'EBE (Evidence Based Education) ha ottenuto risultati lusinghieri. Il secondo: senza pretesa di esaustività abbiamo voluto iniziare, in ragione dei progressi ottenuti dalle scienze dell'educazione, ad aggiornare il percorso individualizzato. Alcune variabili, infatti, hanno subìto sostanziali modificazioni rispetto agli anni in cui Benjamin Samuel Bloom e i suoi collaboratori svilupparono il mastery learning, ed è questo il motivo che ci ha indotto a ripensare la strategia individualizzata, senza tuttavia alterarne l'architettura di base. Siamo convinti che la ricerca empirica possa, partendo da esso, elaborare una strategia di lavoro sempre più adatta alla scuola di oggi, da utilizzare non solo nei primi gradi della scolarità, bensì in tutti, dato che solidi repertori conoscitivi sono essenziali per l'acquisizione di conoscenze sempre più complesse e per il conseguimento delle tanto auspicate competenze.