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«Ho passato quasi un anno e mezzo con una donna, se così si può dire. E il «se così si può dire» si riferisce sia al poter dire di essere stato con lei sia al poter dire che lei è una donna. Dalla fine di marzo 2018 alla fine dell'estate 2019 la mia vita è stata segnata indelebilmente da questa persona, soprattutto in negativo, purtroppo. Ma "grazie" a lei ho imparato a distinguere l'amore sano dall'amore malato, la condivisione dal possesso, l'accettarsi dal volersi cambiare a tutti i costi, la felicità dal dolore, la gelosia dall'ossessione, la passione dall'idealizzazione, e adesso sono felice e grato perché ho nella mia vita tutti i termini positivi di questa distinzione. Un'esperienza così intensa ti segna per sempre, in un modo o nell'altro, ed è per questo che ho deciso di scrivere Mariadolore - anche perché se non avessi scritto non so cosa avrei fatto, probabilmente scrivere questo racconto mi ha salvato la vita. Giocando col nome di questa "donna" e romanzando ovviamente la vicenda (ma non più di tanto) ho deciso di consegnarla a voi.»