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I vitelloni di paese siciliani sono diversi. Specialmente se guardano il mondo degli anni Cinquanta del Novecento da un Sud vuoto e senza tempo, da molto lontano. Hanno solo il loro bigliardo quotidiano e nei giorni di grande festa, quattro, cinque volte l'anno, in un casolare bianco celebrano i loro "schiticchi", con la grande abbuffata di cibo e di sesso a pagamento. In realtà, intorno a loro c'è un vuoto che soltanto la lunga frequentazione quotidiana nell'unica, casuale agorà possibile - il tratto di piazza segnato da un catuso, tubo di scarico di una casa - può rendere sopportabile anche a loro insaputa. Insieme, senza ben comprenderlo, stanno costruendo la loro gioventù alla ricerca di un avvenire che non si sa se, quando e come arriverà. Nessuno di loro immagina che per averlo dovranno pagare pegno: lo sfaldamento del gruppo...