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Nato nel Sudafrica dell'apartheid da madre xhosa e padre bianco, Trevor è colored: né bianco né nero, un'anomalia intollerabile per il rigido sistema razziale sudafricano. Destinato a un'esistenza 'fuori legge', Trevor se la cava splendidamente poiché la sua infanzia, spericolata e indimenticabile, è orchestrata da una madre più potente del tuono: Patricia Nombuyiselo Noah, un magma di contraddizioni stupendamente africane. È bigotta e ribelle, severa e anticonformista, e soprattutto ha fiducia nel fatto che tutto è possibile, di qualsiasi colore sia la tua pelle: l'importante è andare a scuola, imparare l'inglese, fare quello che si pensa sia giusto e rifiutare le leggi sbagliate e illogiche inventate dagli uomini. Ragazzino impacciato di fronte alle prime esperienze sentimentali, poi esperto di pirateria musicale e organizzatore di feste clandestine nelle townships di Johannesburg, Trevor ripercorre la sua vicenda senza retorica, sempre sul filo di un'irresistibile vena ironica che lo affranca dal ruolo di vittima e rende il suo racconto più forte di qualsiasi denuncia. Non teorizza nulla, mostra se stesso, il 'bastardo': la sua mescolanza razziale sfida l'ingiustizia del sistema e ne mette in luce l'insostenibilità e l'incoerenza. Mescolarsi è la vera rivoluzione e questa storia esplosiva e 'fuori legge' ne è la prova.