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"I matti sono brutti, sporchi e cattivi. L' immaginario collettivo tenta di tenere fuori di sé la pazzia, rilegandola in spazi invivibili dal punto di vista sia strutturale che semplicemente ambientale; questo caratterizza la storia di una psichiatria che esclude, che discrimina, che diventa violenta e disumana. La nostra riflessione vuole proporre il bello, lo spazio vissuto piacevolmente e funzionalmente adatto al benessere fisico e mentale come elemento fondamentale della terapia e forse ancora meglio della psicoterapia residenziale. Intorno a questo tema ho invitato amici psicoanalisti, architetti, psichiatri, ingegneri "a dire la loro", mettendola a disposizione di un pensiero condiviso (speriamo...)".