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In "Sodoma" si raccontano le vicende di un ospedale pugliese, dalla fine degli anni sessanta a oggi, la sua evoluzione e il suo declino, attraverso scelte amministrative, scientifico-tecnologiche e soprattutto politiche, che lo portano a essere negli anni settanta-ottanta una delle strutture più avanzate ed efficienti del Sud Italia e non solo, e a segnarne poi anche il forte ridimensionamento e la degenerazione nel malaffare, con gravi ripercussioni nel tessuto economico e sociale del territorio. La storia dell'ospedale si intreccia quella della famiglia Adessi, formata da Felicita, ostetrica del reparto più all'avanguardia dell'ospedale, suo marito Pasquale, maresciallo della marina, che muore in un incidente stradale proprio mentre la moglie dà alla luce il loro secondo figlio. E poi c'è Eleonora, una donna fredda, anaffettiva, con grossi disturbi alimentari, una figlia adottiva che non conosce fino in fondo il suo passato: possiede una finta laurea in ginecologia che le permette di lavorare abusivamente per sette anni, finché non sarà smascherata e denunciata.