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Vita vissuta, stati d'animo esposti con grande partecipazione, in un lessico popolare, 'a lengua 'e tata, che Angelo Manna ha adoperato con effetti di gran divertimento ed estrema padronanza secondo il modello dei padri della nostra letteratura, da Basile a Cortese. Espressioni ormai desuete, antichi lemmi e fonemi remoti riprendono vita e colore in un sacrale idioma di cui fu fiero paladino e sostenitore. Questo volume di poesie costituisce l'estremo tentativo di salvare dall'oblio la lingua di un'ex Capitale, che si avvia a diventare ormai catacombale come il Cristianesimo dei tempi delle persecuzioni. Prefazione di Michele Serio.