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È strano pensare che la mente possa avere dei lati oscuri. Pochi campi della scienza hanno avuto uno sviluppo rapido e massivo paragonabile alle neuroscienze; tutto sembra essere stato investigato, misurato e spiegato. Eppure qualcosa ancora non torna. La cronaca è quotidianamente riempita da episodi che sembrano suscitare una reazione unanime di rifiuto; la prassi clinica si occupa ogni giorno della sofferenza di chi non riesce a tollerare i propri lati oscuri, integrandoli in una coerente e globale visione del sé. Accettare che idee ed emozioni negative siano parte della vita e della natura umana rimane ancora oggi una zona di confine, tra costume, clinica e devianza a cui ci si accosta sempre con una curiosità timorosa.